La comunicazione: pronti a mettere in comune
Lo sforzo cognitivo richiesto durante la comunicazione varia a seconda dei contenuti da trasferire: differente risulta infatti lo sforzo cognitivo di un professore universitario durante una lezione ai suoi studenti e quello di due amici che chiacchierano amabilmente al bar. Il rilievo della parte contenutistica è ovviamente più alto nel primo caso, mentre nel caso degli amici sarà il contenuto emotivo la parte più rilevante. In ogni caso, quale che sia il contesto, la comunicazione può avvenire anche senza uno scambio di contenuti di tipo cognitivo.
Il flusso continuo della comunicazione avviene perché si tratta di un processo ad influenza reciproca: nel ricevere un messaggio dall’emittente, il ricevente lo decodifica e rimanda un messaggio (prodotto dall’interpretazione che il ricevente ha fatto del messaggio originale dell’emittente) che va a sua volta ricodificato e così via, in un processo virtualmente infinito.
La comunicazione è un’arte complessa, che consta di una parte scientifica e di una parte di valore aggiunto individuale, che ognuno di noi può apportare.